> Partecipanti
Responsabili
François Lissarrague (EHESS)
Emmanuelle Valette (Paris Diderot-USPC)
Stéphanie Wyler (Paris Diderot-USPC)
Membri ANHIMA
Clé Carastro (EHESS), Sylvia Estienne (ENS-PSL), Marion Faure (Paris 1), Florence Gherchanoc (Paris Diderot-USPC), Nikolina Kei (EHESS), François Lissarrague (EHESS), Emmanuelle Valette (Paris Diderot-USPC), Stéphanie Wyler (Paris Diderot-USPC)
Membri associati
Vincent Azoulay (Marne la Vallée), Catherine Baroin (Rouen), Jean-Pierre Darmon (CNRS), Véronique Dasen (Fribourg), Nikolaus Dietrich (Humbolt Universität Berlin), Françoise Frontisi (Collège de France), Valérie Huet (Brest), Pierre Letessier (Paris 7), Eric Morvillez (Avignon), Alain Schnapp (Paris 1), Marie-Christine Villanueva-Puig (CNRS)
Membri esterni
Ludivine Chazalon (Nantes), Jean-François Cottier (Paris 7), Rachel Darmon, Jean-Pierre De Giorgio (Clermont-Ferrand), Charles Delattre (Paris 10), Jeffrey Hurwit (Oregon), Patrice Loraux (Paris 1), Angela Pontrandolfo (Salerne), Michael Ribreau (Paris 3), Victoria Sabetai (Athènes), Noémie Villacèque (Toulouse Le Mirail)
> Presentazione
L’immagine non può costituire un campo di ricerca autonomo, né può essere concepita indipendentemente dalle questioni antropologiche che hanno alimentato le ricerche condotte nel tempo al Centre Louis Gernet, che si tratti di religione, di mito, di storia sociale o di genere. In linea con i lavori precedenti, il nostro approccio è quello di un’antropologia dell’immagine, incentrata sullo studio dello sguardo e sulla pragmatica visuale. Questo programma, che raggruppa romanisti e grecisti, specialisti delle immagini e dei testi, ha come obiettivo, a partire dal mondo greco e romano, di aprirsi ad altre aree culturali. Saranno sviluppati due temi complementari intorno sulle nozioni di « natura e paesaggio » (tema 1) e dello « spettacolare » (tema 2).
➢ Tema 1 : Natura e paesaggio (F. Lissarrague e S. Wyler)
Il progetto « Nature » s’interessa alla modalità di rappresentazione degli elementi naturali e dei vari tipi di paesaggi nell’arte greca, ellenistica e romana, alla raffigurazione dello spazio urbano e del mondo naturale, agli usi di queste forme di paesaggio e delle loro trasformazioni, incrociando l’analisi lessicale e testuale con uno studio sistematico sugli usi dell’immagine.
Intendiamo riconsiderare i significati del termine phusis e l’uso degli elementi naturali nell’arte antica. In particolare vogliamo capire per quale ragione il tema della natura è relativamente secondario nell’arte. Dopo aver riunito le immagini di ‘paesaggio’ dall’epoca arcaica a quella ellenistica, si andrà oltre il semplice inventario delle rappresentazioni per analizzare la logica dello spazio in immagine e del rapporto tra figura e ambiente naturale. Questa ricerca è collegata ad un progetto di una mostra su questi temi in collaborazione con i Musei di Berlino e Napoli (un’iniziativa a Parigi non è esclusa).
➢ Tema 2 : Lo spettacolare : antropologia visuale nei mondi antichi (E. Valette e S. Wyler)
Da qualche anno vari studi e convegni si sono interessati alla visione nel mondo antico ; per altri versi lo sviluppo dell’antropologia visuale mostra l’importanza dello sguardo nell’analisi dei rituali sociali, politici o religiosi e il ruolo degli spettatori nelle « performances ». Si tratta ora di riflettere sulla nozione di spettacolare nei mondi antichi. Diversi i temi di ricerca affrontati :
1) Il ruolo specifico attribuito al pubblico nei giochi (ludi) e negli spettacoli romani. Quest’antropopologia degli spettacoli permette in particolare di lavorare in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Toulouse le Mirail, specialisti del teatro antico, e dialogare con le problematiche presenti negli studi teatrali contemporanei.
2) Le interazioni esistenti tra colui che guarda e colui che è guardato nei rituali religiosi, sociali e politici (pratiche oratorie, sacrifici, trionfi). L’analisi di queste interazioni contribuisce a definire una pragmatica dello sguardo e del visivo e va nella stessa direzione delle problematiche contemporanee sul potere dell’immagine, sulla retorica e sull’esercizio del politico (e la « politica spettacolo »).
3) Le strategie che permettono di attirare lo sguardo (pratiche ostentatorie) e di « fare spettacolo » intorno al corpo e alla sua percezione.
4) Le modalità specifiche dello sguardo rispetto ai diversi tipi di supporto o di oggetti – queste questioni di pragmatica dello sguardo si incontreranno con le problematiche affrontate da M. Carastro sulla « vita degli oggetti ».